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GAIKAI

Definire Gaikai è semplice: è un Open Cloud Gaming Platform. Fine dell’ articolo. E invece no. Per quanto ormai balziamo più o meno agilmente da un inglesismo 2.0 all’altro forse in pochi avranno colto l’essenza di Gaikai da questa definizione. Per essere più chiari è una piattaforma (clap clap clap per la traduzione letterale) aperta (non sono necessarie iscrizioni, download di applicazioni o quant’altro) per giocare in streaming.

Così come in modo assolutamente legale, e senza mai ricordare con una lacrima sul viso il buon Megavideo, noi clicchiamo play per visionare un film in streaming, in modo analogo ora grazie a Gaikai possiamo accedere a dei veri e propri videogame. Con veri e propri ovviamente non intendo i giochini in flash, e per giochini flash non intendo l’epico Robot Unicorn Attack, qui si parla di titoli AAA (ad altissimo budget) del calibro di Assassin’s Creed, Need For Speed, Fifa, The Sims, Mass Effect, Crysys e chi più ne ha beato lui.

Attualmente il servizio è disponibile su normalissimi browser  come Chrome o Firefox e sul molto meno normale Internet Explorer, e l’evoluzione di questa idea lo sta già portando su sistemi operativi Android, su tablet e TV di nuova generazione. Il chè significa che in futuro non dovremo più fare necessario affidamento alla console Microsoft/Sony/Nintendo di turno per poter trucidare orde di zombie a colpi di piccone in Dead Island.

A cogliere per prima il suo fiore ci ha pensato Sony che ha acquisito Gaikai per 380 milioni di dracme americane, e che ora ha intenzione di ampliare l’offerta non solo in termini qualitativi e quantitativi ma anche oltre l’orizzonte del gaming. Fine dell’articolo. Stavolta per davvero.

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