Dalla grande mela
A N.Y. concerto dei We are Scientists
Di Valeria Nicoletti
Day party al Pianos di New York, nel Lower East Side, nei pressi della Old Delancey Street, che Ella Fitzgerald cantava tra le meraviglie della Grande Mela in “Manhattan”. Maratona musicale da mezzogiorno alle 6 di pomeriggio in un sabato qualunque di questo autunno newyorchese dove il freddo sembra aver concesso una tregua e tira solo un po’ di vento a Manhattan, che si fa strada tra gli anonimi grattacieli del centro della city. Il Pianos è uno degli ambienti più cool del Lower East Side. Nato nel 2002, è un bar old style a due livelli ricavato da un vecchio negozio di pianoforti. Dopo il lungo bancone all’ingresso, ci sono le due sale, una al piano terra, l’altra al secondo piano, entrambe gremite di note e persone. Al Pianos, è altissima la probabilità di imbattersi in concertini live indie-rock o di rock’n’roll chic, esibizioni gratuite e serate comedy, spesso programmate l’una dopo l’altra nel corso di una stessa serata. Tutt’intorno, il Lower East Side che brulica dei nuovi intellettuali, quelli un po’ più ricchi, che snobbano sia la popolare Brooklyn, con la sua Williamsburg, ma anche l’ormai troppo blasonato quartiere di Soho. Boutique vintage, negozietti di curiosità e vestiti usati, piccole gallerie d’arte e pizza, americana, ma a un dollaro, meritano una passeggiata, di quelle senza guida e senza cartine.
Il Day Party del 22 ottobre è inserito nel CMJ Festival, carrellata di film e note che ha invaso tutta New York dal 18 al 22 ottobre, colonizzando bar, caffè e sale cinematografiche con proiezioni e performance live. Con un programma intensissimo che ha spalmato in 3 giorni le esibizioni di circa 1300 gruppi emergenti, voci più o meno conosciute nel panorama neo-progressive e indie-rock, ma anche jazz, hip-hop, dance, metal, country, voci inedite e non che si sono contese più dei 75 palchi della città che non dorme mai. E, in fondo, perché dovrebbe? Il CMJ Festival, giunto alla sua trentunesima edizione, è solo uno dei grandi music festival newyorchesi che inaugurano la pienissima stagione autunnale.
Il day party del Pianos si chiude con i We are Scientists, ma on stage si danno il cambio, tra le altre band, anche i Puro Istinct, i We Barbarians e gli Hundred Visions.
I We are Scientists, conosciuti anche con l’acronimo W.A.S., sono un trio indie-rock californiano, attualmente di base a New York City. Nascono nel 2000 con una line-up che vede sul palco Keith Murray, il cantante, Chris Cain alla batteria e Michael Tapper al basso e raggiungono il successo con l’album “With Love and Squallor”, testi scanzonati, ritmo ascendente e un intenso accompagnamento del basso. Cain ha abbandonato la band dopo il tour insieme ai Kaiser Chiefs nel 2007. Ma sullo stage del Pianos, in versione ufficiosa e non solo, i W.A.S. suonano insieme ad un altro Chris, coinvolgente neo-batterista del gruppo.Dopo “Brain Thrust Mastery”, uscito nel 2008, l’ultimo album “Barbara”, con dieci brani inediti, è stato pubblicato nel 2010. In versione duo, gli scienziati californiani hanno infiammato il pubblico dell’Heineken Jammin’ Festival 2011, esibendosi prima dei Coldplay. Il trio è salito sul palco allestito al piano terra del locale, ambiente piccolo ma accogliente, che si è acceso al primo vibrare del basso di Tapper. E fino alla chiusura dell’evento, i tre musicisti hanno riscaldato l’atmosfera, tra una battuta e una gag, con un bicchiere di birra in mano, cantando insieme alla platea. Il pomeriggio musicale è interamente gratuito. Unica condizione all’ingresso: avere più di 21 anni, età legale per poter bere un drink. Che qui al Pianos, a quanto pare, è doverosamente un Frozen Margarita, che il barman rincara con una dose doppia di Tequila. Per soli 4 dollari.
Al 158 di Ludlow Street, nel Lower East Side a Manhattn, NYC.