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Juan Magan

La rivoluzione dell'electrolatino

Di Andreas Terragni

Non è un grande talento né un genio della musica ma qui in Spagna, purtroppo, va forte: parliamo di Juan Magan.

Barcelloneta di nascita ma di famiglia sudamericana è riuscito a unire assieme la musica house ed elettronica con il merengue ed il reggaetòn ispanico. Un solo CD per ora, edito nel 2009, e una miriade di singles pubblicati con i più svariati artisti del palcoscenico della commerciale mondiale come Bob Sinclair, Nelly Furtado e l'onnipresente Pitbull che non si lascia scappare un DJ per riuscire a mettere la sua pelata, limitata soltanto dagli occhiali da sole a mascherina, nei video musicali dei vari artisti.

Juan Magan però, a parte gli scherzi, è l'iniziatore di un nuovo genere musicale che lui stesso definisce “electrolatino” urlandolo numerose volte alle sue sessioni live nelle varie discoteche spagnole scatenando puntualmente il delirio in pista. L'“electrolatino” oltre a porsi agli antipodi della elettronica-house francese pigalliana, che risulta molto più pura e tecnica ed a volte assolutamente non ballabile, è un fenomeno sociale che accomuna i paesi ispanofoni che continuano a rifiutarsi di utilizzare l'inglese come lingua veicolare mondiale. Ma sopratutto la risposta di quelli che non parlano inglese e si sono rotti il cazzo di andare in discoteca e sentire musica con testi, come al solito, magri e oltretutto anche in una lingua completamente sconosciuta e non cantabile. Almeno Juan Magan , con i suoi chiari limiti, parla di amore e di problemi di ragazzi comunissimi e non di “sexy-bitch” come David Guetta.

Una nuova espressione del ghetto ispanico che inizia a spopolare anche negli USA (per questo le collaborazioni con artisti statunitensi) ponendosi a metà tra gli amanti della elettronica e quelli che vogliono solo divertirsi il sabato sera in discoteca ballando.

Forse dieci o quindi anni fa, nel marasma dell'innovazione della dance, non sarebbe stato nessuno ma oggi, nella più totale assenza di idee dove Jennifer Lopez uccide la Lambada con la sua “on the floor”, Juan Magan è da considerarsi comunque un eroe per tentare di innovare un settore musicale fatto di schemi rigidi obbligatori per raggiungere il successo.

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