La focara di Novoli
I giorni del fuoco
Di Cinzia Gianfreda
Se la sera del 16 Gennaio verso le ore 19.30 non avete impegni di notevole importanza, sappiate che sono in fermento i preparativi per l'edizione 2012 della Fòcara di Novoli: un tradizionale e antico gesto che si perpetua da secoli e per il quale vale la pena esser presenti. E' l'evento clou dei novolesi, la festa più conosciuta ed apprezzata sia perché coincide con la prima festa dell'anno sia perché è la festa del santo patrono del paese: Sant’Antonio Abate.
Si tratta di una festa per l'accensione del più grande falò di tutti i paesi della zona del Mediterraneo: viene realizzata grazie al meticoloso lavoro di decine di persone attraverso decine e decine di ore di lavoro e con migliaia di tralci di vite secchi messi insieme con precise ed antichissime tecniche di lavoro che si tramandano gelosamente da padre in figlio.
Una costruzione architettonica agraria che crea un certo effetto osservandola sia da lontano che da vicino, una volta giunti a piedi in Piazza Tito Schipa situata nella periferia del paese, è la piazza che la ospita, con i suoi 20 metri di diametro e i 25 metri di altezza ed e' considerato il simbolo di Novoli, un monumento unico nella sua maestosita' e grandezza.
La costruzione della fòcara comincia tradizionalmente all'alba del 7 Gennaio ed intanto continuano a pieno regime i lavori di innalzamento del falò e i preparativi per il ricco programma di iniziative presentato presso il Palazzo Adorno di Lecce dal Sindaco di Novoli: Oscar Marzo Vetrugno, Presidente della Fondazione "Fòcara di Novoli" che ha come soci fondatori la Regione Puglia, la Provincia di Lecce ed il Comune di Novoli.
Ma c'è da porsi una domanda: perchè questo grande fuoco ? Perché Sant'Antonio era considerato nella tradizione, il "santo del fuoco", (il cui culto fu ufficializzato, il 28 gennaio del 1664) colui che combatteva le tentazioni demoniache che apparivano sotto forma di serpente e il modo migliore per allontanare i serpenti era appunto…il fuoco.
Sin dall'epoca pre-cristiana il fuoco è stato il fulcro attorno al quale si sono svolte feste rituali di ogni genere. Tali cerimonie, in qualunque tempo e luogo venissero celebrate, si somigliavano molto tra loro: grandi falò attorno ai quali i popoli si riunivano per propiziare la crescita dei raccolti ed il benessere di uomini ed animali.
In generale, si può dire che il fuoco sia stato un passaggio fondamentale per l'umanità stessa. Con esso si potevano cuocere i cibi, riscaldarsi, difendersi, rischiarare le notti. Ed è proprio quello che avverrà la notte del 16 gennaio dove il folkllore, la fede e lo spettacolo si fondono in un "unicum" scoppiettante.
Quella del 16 Gennaio sarà una notte intera di balli e canti, un evento storico di grande rilevanza e di grande portata folkloristica: quest'anno ancor più grande ed animata del solito: ci sarà il trombettista siciliano Roy Paci ad aizzare, in tutti i sensi, la fòcara e le migliaia di persone, poichè l'accensione piromusicale del falò sarà legata a lui ed alla sua Orchestra del fuoco: costituita dall'artista unendo 30 elementi provenienti da diverse parti d'Italia, oltre ad un paio di eccellenti strumentisti europei. Rappresenteranno la miccia sonora che accenderà accanto allo sparo pirotecnico gli oltre venti metri del falò.
Ma lo spettacolo non finisce qui :sul palco ci sarà l'esibizione di Daniele Silvestri, di Moni Ovadia e di Shantel.
Il programma delle iniziative è ricchissimo tra mostre fotografiche, presentazione di libri e l'allestimento delle cantine del Parco del Negroamaro: una festa in sostanza che da sempre è meta di <<pellegrinaggi>>, forse un pò meno devozionali rispetto al passato, sicuramente più festaioli, dove il vino regna sovrano.
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