Die Antwoord
Cape Flats è una zona pianeggiante, in espansione, a sudest del centro urbano di Città del Capo. E' il "ghetto nero" (o township) della città. Storicamente, le Flats furono in qualche modo il teatro delle prove generali dell'apartheid. All'inizio del XX secolo, infatti, un'epidemia di peste bubbonica convinse il governo di quella che si chiamava Colonia del Capo a confinare la popolazione nera in quest'area allo scopo di contenere il contagio. Ecco. E' da qui che arrivano i Die Antwoord.
La band si esibí per la prima volta al RAMFest, un festival che si tiene a Città del Capo, successivamente sono stati postati sul blog Boingboing.net, e dopo tre giorni il sito ufficiale della band, dove si può ascoltare il loro album, è crashato per i troppi contatti. Il video di Zef Side su YouTube è stato guardato da oltre 300mila persone e la pagina di Facebook del gruppo ha raggiunto in meno di una settimana i 15mila fan.
Inventori della musica zef e di un immaginario tutto loro i Die Antwoord sono forse la grande cosa moderna in tempi in cui nessuno si aspettava niente.Il loro è un immaginario “contro” e a tinte forti, ma un po’ demente, da ultrapop delle bidonville, fatto di sesso, soldi, cospirazionismo, vegetarismo, fantascienza ed esaltazione della diversità.
Definiscono la loro arte con il nome di Zef. Zef, sinonimo di organo sessuale (maschile o femminile) ma anche il nome di quella scena rave-rap tuttora vivissima nei sobborghi fatiscenti Afrikaans di Città del Capo.
Per chiudere, vi invito a vedere i loro videclip, magari partendo da I think you freaky freaky, assolutamente d’impatto ma per molti troppo bizzarro, o da EvilBoy, con i suoi continui ed espliciti (è un eufemismo) riferimenti sessuali, o ancora Enter the Ninja, con una scenografia e fotografia uniche. Se poi vi appassionano, è disponibile in rete il mini-documentario (pare un preambolo a un vero e proprio film): Umshini Wam. Dopo questa indigestione, forse troverete poco interessanti i videoclip di Lady Gaga...
FeDos