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Curiosità

Non è bella ma fa tipo

Di Benito Carrozza

Molti di noi, uomini o donne, prima o poi hanno avuto una cotta per un essere non generalmente riconosciuto come bello. Parliamo di quei soggetti che non sono necessariamente dei roiti senza senso, ma che comunque presentano quelle deformità che li rendono speciali ai nostri occhi e sgradevoli a quelli altrui.

Magari la noti all’uscita da scuola, la gobba del suo naso impera su quello transalpino delle sue compagne. Lei è quella più in disparte che di tanto in tanto accenna un sorriso sommesso, tu sei all’ultimo anno di liceo e ti chiedi come hai fatto a non notarla prima. Avrà appena avuto un incidente stradale che le ha deturpato il viso? E’ una pugile? Che classe fà? Qualcuno mi dia le risposte! Cristo!

Anni di timidezza cronica ti hanno insegnato ad essere uno stalker provetto, a metà tra un agente in borghese ed un pervertito in impermeabile. Così scopri che la sua classe, magicamente, è quella accanto alla tua. E la classe lo sappiamo, non è acqua, ma vodka alla fragola. Pensi di essere stato cieco per anni, di una cecità forse dovuta alle continue masturbazioni causate da pantacollant e cannottierine in palestra. Ma vuoi aprire gli occhi. Con qualche pessimo espediente riesci a fartela presentare, e probabilmente lei ha pure uno di quei nomi di merda che di solito usi per additare prostitute.

Se non sei proprio un incapace diciamo che hai pure buone possibilità di piacerle, considerata la scarsa, se non assente, concorrenza attorno a quel naso e a quel leggero strabismo che la contraddistinguono. Ma questa mancanza di rivali non ti fa pensare che “ci sarà un motivo” ma piuttosto “le persone sono cieche, io ci vedo, vedo distintamente ciò che c’è di speciale in lei, è un privilegio che iddio ha concesso solo a me, il prescelto!”

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Si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?

Di Benito Carrozza

Sei lì un po’ sudaticcio che spulci facebook e pensi che forse è ora di fare quella doccia che rimandi da giorni ormai, poi però pensi “vabbè tanto alla fine se mi lavo le ascelle gli altri non sentiranno la puzza”: ecco qualcuno che non ha chiaro il concetto di pulizia. E di puzza.

Insomma sei lì e vedi i tuoi 'non proprio conoscenti ma neanche amici' che si scrivono frasi incomprensibili figlie di una nottata speciale, affamata e folle! Leggi i commenti susseguenti che sono tutti un “<3” “AHAHAHAHAHAHA” “IDOLO” “RAGAZZI VI ADORO” e ti chiedi perché tu e i tuoi amici non vi divertiate così tanto. E’ un attimo e cominci a fare raffronti: hai la metà del numero di amici e meno di un quarto dei tag, continui a pensare di non vivere davvero la vita e che altri lo fanno al posto tuo nel momento giusto, nel posto giusto e con la gente giusta. No fermi tutti, il momento forse è pure giusto, ma il posto è una discoteca/lido che caca tamarri decerebrati che si fanno ricamare le iniziali sulla camicia dalla mamma, i più fighi dalla nonna.

Così semisinceramente rincuorato chiudi il tuo laptop, ma ad ogni annoiata spizzata dubbi riaffiorano nella tua mente e prendi una decisione sofferta: “Basta! Cederò a quegli inviti poco convinti e uscirò co sti cristi, tornerò all’alba e scriverò loro post criptici che solo noi ragazzi dello zoo di stocazzo possiamo capire!”

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